Fulvio Delle Donne – Guido Cappelli, Nel Regno delle lettere. Umanesimo e politica nel Mezzogiorno aragonese, pp. 240, €22,00.

L’Umanesimo “monarchico” della corte aragonese di Napoli (1442-1501) incise a fondo sulle tradizioni intellettuali dell’intera Europa, in un periodo di grandi rivolgimenti istituzionali e culturali. I caratteri di quel Regno delle lettere furono eccezionalmente innovativi e a volte in contrasto con quelli dell’Umanesimo “civile” che si sviluppò in altri centri italiani e che – solo in virtù di pesanti anacronismi – è stato l’unico ritenuto rilevante per le sue matrici “repubblicane” e antitiranniche. Il libro indaga per la prima volta in maniera organica e compiuta i dispositivi ideologici che legittimarono l’elaborazione di un sistema politico incentrato sulla funzione del sovrano: figura virtuosa e non dispotica che sola può e deve guidare sudditi e istituzioni. Riacquista così straordinario valore una produzione letteraria che a lungo è stata erroneamente etichettata come “cortigiana”. Destinata invece ad avere grande diffusione, ebbe un forte e meditato impatto. Fu formidabile strumento non solo di costruzione del consenso, ma anche di organizzazione di un Regno che andava già prefigurando i tratti dello Stato moderno.

Carocci editore - Novità

Paolo Cozzo, In cammino. Una storia del pellegrinaggio cristiano, pp. 288, €21,00.

Il pellegrinaggio è uno dei fenomeni più radicati e rilevanti nella storia del cristianesimo. Nel corso dei secoli, generazioni di fedeli hanno provato il desiderio di mettersi in cammino – percorrendo brevi distanze o attraversando interi continenti, impiegando poche ore o lunghi anni – per cercare l’incontro con Dio in luoghi e tempi “speciali”. Questa aspirazione ha accompagnato lo sviluppo del cristianesimo seguendone progressi, tensioni e rotture dal tardoantico all’età contemporanea, per giungere fino ai nostri giorni. Adottando una prospettiva storica, il volume analizza motivazioni religiose e spirituali, condizionamenti politici e istituzionali, risvolti sociali ed economici, aspetti materiali e ambientali di una pratica diffusa a livello planetario che, in contesti geografici e cronologici diversi, ha coinvolto, e lo fa tuttora, laici ed ecclesiastici, individui e comunità, masse ed élite.

In cammino - Paolo Cozzo - copertina

Domenico Losurdo, La questione comunista. Storia e futuro di un’idea, pp. 208, €16,00.

Dopo la dissoluzione dell’URSS, il marxismo, in particolare in Occidente, è entrato in una crisi che appare irreversibile. Per uscire da questa crisi – che non è un “destino” –, Domenico Losurdo, fuori da ogni intento apologetico, articola in questo libro un bilancio storico-filosofico dell’esperienza sovietica e del marxismo nel suo complesso. Ma Losurdo compie anche un passo ulteriore: osserva il marxismo per individuare ciò che esso è capace di costruire in un futuro più o meno lontano.

La questione comunista. Storia e futuro di un'idea - Domenico Losurdo - copertina

Dennj Solera, La società dell’Inquisizione. Uomini, tribunali e pratiche del Sant’Uffizio, pp. 244, €25,00.

Come funzionò davvero l’Inquisizione romana, al di là della leggenda nera che ne ha connotato l’immagine sin dall’epoca moderna? Chi furono gli uomini che la governarono e favorirono? Quali gli assetti istituzionali e le pratiche sociali che ne sostennero l’azione repressiva? Il volume ricostruisce l’attività ordinaria del Sant’Uffizio con particolare attenzione alla penisola italiana, dove operò a lungo un’autentica “società inquisitoriale”, composta non soltanto da giudici di fede, ma anche da consultori, avvocati, carcerieri e da centinaia di altri collaboratori, uomini che, in cambio di ampi privilegi, permisero al tribunale di controllare l’ortodossia, la moralità e il pensiero dei fedeli fino alle soglie della contemporaneità.

La Società Dell'inquisizione - Solera Dennj | Libro Carocci 09/2021 -  HOEPLI.it

Luca Carlo Rossi, L’uovo di Dante. Aneddoti per la costruzione di un mito, pp. 232, €23,00.

Tutto quello che avreste voluto sapere su Dante Alighieri (ma non avete mai osato chiedere). Il mito di un autore si fonda non solo sul suo peso culturale ma anche, e talvolta soltanto, sulle notizie riguardanti la sua vita. Vere o false poco importa, conta che siano memorabili e, se possibile, divertenti. Figuriamoci cosa succede con lo scrittore più rappresentativo della letteratura italiana. La collezione di aneddoti qui riunita presenta molte immagini che lo riguardano, quasi delle istantanee scattate di sorpresa. Ne risulta un Dante per tutte le stagioni, ora fedele ai ritratti ufficiali eseguiti dai biografi ora lontano da quanto ci si aspetta dalla lettura delle sue opere e dagli studi specialistici. Raggruppati per temi, introdotti e accompagnati da riflessioni critiche, gli aneddoti raccontano il percorso storico della ricezione del profilo intellettuale del poeta. Dal ruvido cortigiano al mago; dal disinibito amante all’autore impegnato a scrivere la Commedia e a vigilarla perfino dall’oltretomba. Per arrivare infine al consulente gastronomico e alla vittima di dantisti accaniti. Non mancano i suoi movimentati rapporti con personaggi storici o d’invenzione, né si trascura un dettaglio apparentemente frivolo del suo aspetto, ma in realtà non del tutto innocente: la barba. Serio e faceto si danno la mano in un libro che tratta in modo articolato e accattivante un argomento assente da oltre un secolo nell’affollato panorama degli studi danteschi. L’uovo di Dante apre una finestra su un paesaggio poco noto ma meritevole di essere guardato.


Michela Mastrodonato, Pirandello e l’ossessione dantesca. Uno, nessuno e centomila, riscrittura allegorica della Commedia, pp. 244, €24,00.

Con quale rebus, nell’Uno, nessuno e centomila, Pirandello gioca a nascondino sfidando dal 1925 il suo lettore? Questo saggio critico, col piglio avvincente di uno scavo giornalistico, svela i tanti enigmi dell’ultimo romanzo pirandelliano, ricomponendo i tasselli musivi di un clamoroso archetipo occulto: Dante, incarnato dall’alter ego Vitangelo Moscarda e dal suo naso «che pende verso destra»; eroe di una commedia che parola per parola Pirandello riscrive allegoricamente nell’intreccio, nei personaggi, in oggetti e scenari. Sotto il segno della deformazione umoristica e della dissimulazione stilistica, nel sottosuolo del romanzo si muove, insomma, l’universo parallelo della nostra più nobile e dolente memoria letteraria: come Moscarda, anche Dante è infatti figlio idealista di un usuraio, orfano di madre in tenera età e col setto nasale deviato a destra. Anch’egli è in guerra di liberazione dalle prigionie del mondo, attirato da una sublime creatura femminile verso la luce ariosa della vita pura.


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