Il concetto di “Novecento”, in riferimento alla produzione poetica del secolo scorso, ha assunto carattere storicizzante in seguito alla pubblicazione, nel 1978, dell’antologia Poeti italiani del Novecento, curata da Pier Vincenzo Mengaldo. Tale preziosa antologia raccoglie, infatti, le voci poetiche più significative della letteratura italiana novecentesca, da Marino Moretti a Guido Gozzano, da Giuseppe Ungaretti a Eugenio Montale, da Pier Paolo Pasolini ad Amelia Rosselli, e così via. È importante evidenziare che l’antologia, nonostante l’intento storicizzante insito nel titolo, non si configura come una monolitica selezione di poesie disposte in ordine rigorosamente cronologico. Piuttosto, si configura come raccolta aperta, non conclusa (si ricordi l’anno di pubblicazione, il 1978; infatti, se l’obiettivo dell’autore fosse stato unicamente storicizzante, si sarebbe chiaramente esclusa la produzione poetica del ventennio successivo). Lo stesso Mengaldo mette in guardia «dal rischio, abbondantemente attestato dalla saggistica militante, di antologizzare la categoria di “Novecento poetico”.» Nel suo nuovo volume, Saba, Ungaretti e altro Novecento (Carocci Editore, 286 pp. €29,00), che raccoglie una serie di saggi sulla letteratura italiana del Novecento, Maria Antonietta Terzoli, docente ordinaria di Letteratura italiana all’Università di Basilea, autrice di numerosi studi, edizioni e commenti di autori italiani dal Trecento al Novecento, affronta, nel breve saggio introduttivo Ipotesi per il Novecento, la complessa questione sulla classificazione e sulla storicizzazione della poesia italiana novecentesca. L’autrice specifica, infatti, che lavorare sul Novecento è un compito più complesso rispetto a lavorare su periodi precedenti, questo perché già solo gli estremi cronologici della poesia italiana novecentesca non sono semplicemente identificabili con le canoniche date d’inizio e fine secolo. A proposito dell’antologia di Mengaldo, Terzoli specifica che «allestire un’antologia di poeti italiani “del Novecento” significava comunque insistere sulla frattura piuttosto che sulla continuità rispetto agli scrittori precedenti, dell’Ottocento per esempio, che sono anche, si noti, Giovanni Pascoli e Gabriele d’Annunzio, senza i quali sarebbe difficile capire molta poesia novecentesca, tanto più se si tiene conto che il secondo, che muore nel 1938, pubblica fino alla metà degli anni Trenta. […] Nella sua Introduzione Mengaldo si chiedeva come fissare il terminus post quem, la data da cui partire per l’allestimento della raccolta. Non si chiedeva invece come chiuderla, dando per sottinteso di dover arrivare fino alla stretta contemporaneità.»

Gli altri saggi che compongono il volume sono dedicati ad alcuni casi esemplari che hanno profondamente segnato la letteratura italiana del Novecento. La studiosa, nella prima parte del libro, traccia un inedito ritratto di Giuseppe Ungaretti, della sua formazione anomala, dei suoi legami con le avanguardie italiani e francesi di inizio secolo. La seconda parte è dedicata, invece, a tre grandi poeti che hanno profondamente segnato la poesia moderna: Guido Gozzano, Umberto Saba, Eugenio Montale. La parte terza è dedicata alla scena letteraria di fine secolo e al nuovo millennio; si approfondiscono qui Giovanni Orelli, Giuliana Morandini, Giuseppe Curonici e Alberto Asor Rosa. Suggella il volume la presentazione di un corpus letterario di fotografie che ritraggono scrittori, artisti e intellettuali italiani e svizzeri di lingua italiana.

Giuseppe Ungaretti nel 1968

SCHEDA DEL LIBRO

Titolo: Saba, Ungaretti e altro Novecento. Interferenze di culture e percorsi dell’invenzione

Autrice: Maria Antonietta Terzoli

Casa Editrice: Carocci

Prezzo: €29,00, collana Lingue e Letterature

Anno di pubblicazione: Febbraio 2021


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