Il 5 luglio 2018, trasmesso in diretta su Rai 3 a partire dalle ore 23.00, si è tenuto uno dei premi letterari più prestigiosi e riconosciuti dalla nostra tradizione letteraria: il 72esimo Premio Strega.

Dopo ben 15 anni una scrittrice torna a vincere il prestigioso premio letterario con un romanzo che ha per protagonista una donna con tanta forza e dal grande carisma: Gerda Taro, protagonista del romanzo La ragazza con la Leica di Helena Janeczek.

Sono felicemente sconvolta, penso che abbia vinto Gerda, senza di lei non sarei arrivata qui. Quello che volevo fare con questo libro è cercare di fare quello che fanno per noi le foto ricordo: far rivivere qualcuno.

 

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Questo libro racconta la vita di questa ragazza ribelle, l’amore con Robert Capa, l’avventura di fotografare e la gioia di vivere nella Parigi degli anni Trenta.

Il 1° agosto 1937 una sfilata piena di bandiere rosse attraversa Parigi. È il corteo funebre per Gerda Taro, la prima fotografa caduta su un campo di battaglia. Proprio quel giorno avrebbe compiuto ventisette anni. Robert Capa, in prima fila, è distrutto: erano stati felici insieme, lui le aveva insegnato a usare la Leica e poi erano partiti tutti e due per la Guerra di Spagna. Nella folla seguono altri che sono legati a Gerda da molto prima che diventasse la ragazza di Capa: Ruth Cerf, l’amica di Lipsia, con cui ha vissuto i tempi più duri a Parigi dopo la fuga dalla Germania; Willy Chardack, che si è accontentato del ruolo di cavalier servente da quando l’irresistibile ragazza gli ha preferito Georg Kuritzkes, impegnato a combattere nelle Brigate Internazionali. Per tutti Gerda rimarrà una presenza più forte e viva della celebrata eroina antifascista: Gerda li ha spesso delusi e feriti, ma la sua gioia di vivere, la sua sete di libertà sono scintille capaci di riaccendersi anche a distanza di decenni. Basta una telefonata intercontinentale tra Willy e Georg, che si sentono per tutt’altro motivo, a dare l’avvio a un romanzo caleidoscopico, costruito sulle fonti originali, del quale Gerda è il cuore pulsante. È il suo battito a tenere insieme un flusso che allaccia epoche e luoghi lontani, restituendo vita alle istantanee di questi ragazzi degli anni Trenta alle prese con la crisi economica, l’ascesa del nazismo, l’ostilità verso i rifugiati che in Francia colpiva soprattutto chi era ebreo e di sinistra, come loro. Ma per chi l’ha amata, quella giovinezza resta il tempo in cui, finché Gerda è vissuta, tutto sembrava ancora possibile.

Ripercorriamo velocemente gli altri finalisti della cinquina:

– Marco Balzano, Resto qui. (Einaudi)

– Carlo D’Amicis, Il gioco. (Mondadori)

– Lia Levi, Questa sera è già domani. (Edizioni E/O)

– Sandra Petrignani, La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg. (Neri Pozza)

 

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