Un celebre detto popolare custodisce in tre parole l’anima della meravigliosa penisola salentina: Salento: lu sole, lu mare e lu ientu. Proprio il Salento, con i suoi riti e le sue tradizioni millenarie, con le sue spiagge affollate nelle calde mattine estive, con il suoi sapori e i suoi odori inconfondibili, è il vero protagonista del romanzo; ma non è solo un luogo di vacanza e di maestosità paesaggistica, che ammalia ogni anno milioni di visitatori, ma è anche un «Salento più oscuro e profondo, fatto di rituali di salvezza e patti con il maligno, che affondava le radici in un passato antico, un cattivo passato che risaliva dalla viscere fino alla terra rossa come il sangue delle campagne salentine. Dove ulivi millenari dai tronchi contorti e scolpiti dal vento stavano come anime inquiete imprigionate al suolo, ammalate di un male ignoto e incapaci di liberarsi da quella morsa. […] E c’era il mistero nero di quel Sud ancora intriso di imbuti di civiltà, di fanatismo e magia, di credenze popolari, di superstizione.» Tra la bellezza degli ulivi millenari e le calde campagne assolate, il cuore nero del Salento batte implacabile, lasciando dietro di sé scie rosso sangue che bagnano terre secolari e che sfiorano le camicie immacolate di corpi innocenti.

Nel cimitero di un piccolo paesino vicino Lecce viene profanata la tomba di un giovane ragazzo, Tommaso Conte, morto qualche anno prima a causa di un rovinoso incidente stradale in moto. Poco tempo dopo, nelle zone limitrofe la città, vengono ritrovati i cadaveri di due giovani ragazze: la prima, una fanciulla di origini sconosciute, viene rinvenuta annegata sulla spiaggia; la seconda, Federica Greco, figlia di una benestante famiglia borghese di Lecce e nipote di un senatore della Repubblica, viene ritrovata impiccata ad un albero. Destreggiandosi tra una serie di inspiegabili omicidi e misteriose sparizioni di adolescenti, il maresciallo Chicca Lopez, donna dai modi risoluta e tenace, determinata, irriverente e caparbia, non si lascia intimidire dal potere oscuro che domina le terre nere del Salento, anzi è lei stessa pronta a sfidarlo pur di ricercare la verità costi quel che costi, anche con la vita. Il giovane maresciallo lotta ogni giorno per farsi spazio in un ambiente dove la presenza femminile è vista con occhio di riguardo, quello dell’Arma; nonostante ciò, risoluta e cocciuta qual è, porta avanti una serie di indagini per svelare i carnefici di questa brutale serie di uccisioni, invischiandosi in sinistri viavai e mettendo in pericolo anche la sua stessa vita. Appassionata di moto e fidanzata con una donna che non le lascia lo spazio di vivere e, come un genuino marito pugliese, la aspetta a casa pretendendo la cena, Chicca, combattendo l’omertà di una comunità che non vuole lesionare la sua immagine di terra da sogno, si troverà faccia a faccia con una serie di inspiegabili misteri dai contorni sempre più oscuri, tra rituali sanguinosi, antiche pratiche millenarie e loschi traffici.

Il nuovo romanzo di Gabriella Genisi si conferma come uno dei gialli più rivoluzionari nella scena noir contemporanea; con uno stile impeccabile e una prosa liscia e fluida, la scrittrice ribalta, per così dire, la tradizionale e unilaterale visione della penisola salentina come luogo di spensieratezza e di vacanza, mettendo in rilievo quelle contraddizioni e il cuore più oscuro di una terra di secolare bellezza. Lo stesso personaggio che anima le righe del romanzo, il giovane maresciallo Chicca Lopez, rompe e rovescia i canoni del genere noir, incarnando una visione dell’Arma non più appannaggio del solo mondo maschile. Particolarmente originali sono, poi, i titoli dei vari capitoli: ogni capitolo è infatti introdotto da un verso tratto dalle poesie di Vittorio Bodini (Tutte le poesie, Edizioni Controluce, 2015), celebre poeta, traduttore e critico letterario salentino, che si è occupato, in particolare, della traduzione di famosi autori della letteratura spagnola (Federico García Lorca, Miguel de Cervantes, Rafael Alberti, Francisco de Quevedo, Calderón de la Barca). L’evolversi di situazioni ricche di drammaticità e dall’esito incerto coinvolgono il lettore in un turbine di eventi, che si susseguono in modo impetuoso e inaspettato; ogni singolo gesto è resto con un taglio narrativo estremamente efficace, che trasporta il lettore in un susseguirsi di accadimenti e di colpi di scena capaci di suscitare uno stato di ansiosa incertezza e di cocente attesa che tiene sulle spine.

«La vera pizzica era un ballo corale, […] era una sfida fra i corpi che non si toccavano mai, si cercavano, si allontanavano, arrivavano a sfiorarsi per un instante e poi si sottraevano. La donna era il perno attorno al quale girava l’uomo, il centro dell’universo. Era lei che guidava, attirava l’altro verso di sé, saltellando e girando su se stessa come un derviscio, facendo danzare nell’aria il fazzoletto, come una lusinga e una promessa o un torero che sventola il suo drappo sul muro della bestia. […] E intanto la danza di muoveva in cerchi sempre più stretti attorno.»


L’AUTRICE

GABRIELLA GENISI (1965) vive a Bari ed è autrice della serie del commissario Lolita Lobosco. Da questo romanzo verrà realizzata una serie tv.


SCHEDA DEL LIBRO

Titolo: Pizzica amara

Autrice: Gabriella Genisi

Casa Editrice: Rizzoli, collana Nero Rizzoli

Prezzo: 18,00 €

Anno di pubblicazione: Aprile 2019

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