Il prossimo 5 marzo ricorreranno i cento anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini (1922-1975), intellettuale scomodo, anticonformista ed eclettico, che ha suscitato nel mondo culturale e nella società italiana tra gli anni Cinquanta e Settanta reazioni contrastanti, a volte di deciso consenso e a volte, all’opposto, di profonda avversione, sia per le sue posizioni aspramente critiche sia per il suo vissuto personale. Ma la sua funzione nel contesto italiano di quegli anni è stata indubbiamente preziosa ed essenziale. Per ricordare Pasolini, oggi proponiamo alcuni consigli di lettura, che spaziano dalla narrativa fino alla più recente prosa saggistica. La casa editrice Garzanti ha recentemente pubblicato, in una nuova iniziativa editoriale, le pagine più belle e significative dello scrittore bolognese: in particolare, sono qui da segnalare i corposi volumi: Le grandi poesie (pp. 672, €20,00, che assomma le raccolte poetiche Le ceneri di Gramsci, La religione del mio tempo, Poesia in forma di rosa e Trasumanar e organizzar), I grandi interventi civili (pp. 768, €20,00, che raccoglie Il caos, Scritti corsari e Lettere luterane), I grandi romanzi (pp. 684, €20,00, contenente Ragazzi di vita, Una vita violenta e Il sogno di una cosa).


Ancora, il possente volume Le Lettere (€60,00), sempre edito da Garzanti, riunisce in oltre 1500 pagine l’epistolario completo di Pasolini, con aggiornamenti e rettifiche sia su fatti biografici sia sulle opere, tenendo conto degli studi e dei ritrovamenti degli ultimi anni e dando ampio spazio alla voce dell’autore stesso. Di prossima pubblicazione sarà, invece, l’ultimo incompiuto romanzo pasoliniano, Petrolio (pp. 828, €28,00), che viene riproposto, sempre da Garzanti, in una nuova edizione aggiornata per le cure di Walter Siti e Maria Careri. Sul versante saggistico fioccano, invece, tante e interessanti pubblicazioni.


Per Carocci Editore qui si segnalano: Alfabeto Pasolini, di Marco Antonio Bazzocchi, (pp. 192, €15,00; «L’opera di Pasolini è un arcipelago di poesie, racconti, romanzi, saggi e film così vasto che per muoversi al suo interno sono necessarie almeno una mappa e una bussola. Il dizionario proposto in questo libro le offre entrambe: la mappa, in quanto passa in rassegna i lemmi fondamentali da cui è formato; la bussola, perché fornisce alcune indicazioni preliminari sul significato delle singole opere»); Il Decameron di Pasolini, storia di un sogno di Carlo Vecce (pp. 308, €26,00; «Il Decameron (1971) è un’opera in movimento, che per essere compresa va analizzata in tutte le fasi del processo creativo, all’interno del laboratorio dell’autore, dalla prima ideazione fino alla realizzazione del film. Il volume, attraverso un accurato esame dei materiali preparatori ne ripercorre la storia prima, durante, dentro e (in misura limitata) anche dopo. Un’attenzione speciale viene riservata ai luoghi scelti per le riprese, agli interpreti, ai riferimenti iconografici, alla colonna sonora, alla contaminazione degli stili, delle lingue e dei linguaggi»); La Grecia secondo Pasolini, di Massimo Fusillo (pp. 264, €23,00; «Nel multiforme universo creativo di Pier Paolo Pasolini la Grecia è una presenza ossessiva, dalle prime traduzioni giovanili fino all’opera summa rimasta incompiuta, Petrolio. Riproposto in una nuova versione aggiornata e rivista, il saggio affronta le tre grandi tragedie greche che hanno affascinato Pasolini, dando vita a diverse opere teatrali e cinematografiche: l’Orestea, l’Edipo re e infine Medea»).


Di Gian Carlo Ferretti le edizioni Interlinea hanno portato in libreria Pasolini personaggio. Un grande autore tra scandalo, persecuzione e successo (pp. 200, €18,00; «Sul Pasolini personaggio Gian Carlo Ferretti ha scritto per la prima volta una monografia organica e ampiamente esaustiva nel centenario della nascita. Pier Paolo Pasolini è certamente il più grande personaggio del secondo Novecento. E non soltanto per la sua autorevolezza e il suo carisma di infaticabile autore di poesia, narrativa, cinema, teatro, e altro. Infatti ogni sua opera, denuncia, contestazione, disvelamento, intervento eretico e corsaro, e ogni suo comportamento personale e pubblico trasgressivo, subisce o provoca puntualmente lo scandalo e la persecuzione politica, giornalistica, giudiziaria, censoria, omofobica, trasformandosi sempre in successo. Un processo confermato dall’interminabile interesse di critica e di pubblico seguito alla sua atroce morte»).


Mentre per Einaudi Renzo Paris ha scritto Pasolini e Moravia. Due volti dello scandalo (pp. 232, €15,50; «Il legame tra Pier Paolo Pasolini e Alberto Moravia durò più di vent’anni. Amico di entrambi, Renzo Paris ripercorre in questa “affabulazione critica”, colma di un affetto ancora vivo, le loro diatribe pubbliche e private, dal Terzo Mondo al Sessantotto, passando per il femminismo, l’aborto, il divorzio, il neo-capitalismo, il calcio. Come due pugili, si sfidavano senza esclusione di colpi sul ring di giornali e riviste, senza che il match avesse mai un vincitore. In Moravia agiva una profonda insofferenza antiborghese verso la società conformista, sempre pronta a scandalizzarsi. Pasolini, che arrivò a cercare apertamente lo scandalo, si spinse fino al sacrificio assecondando la passione che gli ordinava di “gettare il corpo nella lotta”. Ariano l’uno, attico l’altro, entrambi “lucenti eremiti”»).


Ultimo, in questa piccola selezione che sicuramente si arricchirà nei prossimi mesi, è Pier Paolo poeta. Le poesie di Pasolini di Giorgio Manacorda (Castelvecchi, pp. 276, €20,00). «Se c’è un autore che sembra vicinissimo, ancora presente nella cultura italiana o, meglio, nell’immaginario degli italiani vagamente acculturati, è Pasolini. Ma di quale Pasolini si tratta? L’immagine di Pasolini che sembra Pasolini, è Pasolini? Possibile che la sua poesia non stia più in piedi, possibile che faccia la fine di D’Annunzio, di un poeta che è un poeta, ma la cui produzione, il cui modo d’essere e di pensare, sono talmente espressione del suo tempo (del gusto del suo tempo), che con la sua epoca svanisce anche lui, relegato in un passato dal quale si salvano solo una manciata di poesie? Se le cose stanno così, ed è molto probabile che così stiano, esiste la sua “Pioggia nel pineto”? Le sue poesie bastano a sé stesse? Sono eterne, bucano il tempo come Petrarca e Leopardi, o sono “dannunziane”? Spogliato di tutto, il poeta Pasolini esiste?».


«Poeti non ce ne sono tanti nel mondo, ne nascono tre o quattro soltanto in un secolo. Quando sarà finito questo secolo, Pasolini sarà tra i pochissimi che conteranno come poeta. Il poeta dovrebbe essere sacro».

Alberto Moravia, Orazione ai funerali di Pier Paolo Pasolini.

Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini alla presentazione della raccolta pasoliniana “La religione del mio tempo”, Roma, luglio 1961.

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